Dopo la battuta d’arresto degli anni pandemici, il fuori casa torna a fare ottimi numeri, tanto che nel 2022 arriva a superare gli 85 miliardi del 2019 con un plus di 8,6 punti percentuali. I dati di monitoraggio continuativo “AFH Consumer Tracking” di TradeLab, che offre in modo continuativo dimensioni e trend della domanda fuori casa per categorie di prodotto, canali, occasioni di consumo e territori realizzato per Italgrob, ci offrono una stima dei risultati del 2022 del fuori casa che raggiungono i 93 miliardi di euro, con il 35% dei consumi food and beverage che tornano ad essere realizzati nel fuori casa tra bar, ristoranti, pizzerie, ecc.

La previsione di TradeLab per il 2023 si spinge a stimare, con la complicità dell’inflazione, un ulteriore balzo in avanti, con un mercato del fuori casa che potrebbe addirittura raggiungere i 99 miliardi di euro. Le previsioni di TradeLab fanno riferimento alla reazione dei consumatori rispetto alle precedenti (e recenti) crisi finanziarie italiane. Nello specifico, il trend relativo alla crisi finanziaria che ha interessato il Paese tra il 2008 e il 2014 ci mostra come la domanda nel fuori casa abbia reagito bene e non abbia arrestato la sua corsa (fatto avvenuto solo in concomitanza delle chiusure del 2020-2021). Complice probabilmente il fatto che l’Away From Home risponde non solo a bisogni nutrizionali, ma anche a una necessità di momenti di convivialità e condivisione, di cui gli italiani non vogliono privarsi, soprattutto dopo l’esperienza dei lockdown.

La straordinaria ripresa del Fuori Casa nel 2022 diventa ancora più evidente se analizziamo rapidamente la situazione internazionale. Se i primi mesi sono stati impattati ancora dalla variante Omicron, nonostante lo scoppio della guerra in Ucraina sul finire del primo trimestre, a partire da marzo i consumi fuori casa sono gradualmente tornati ai livelli pre-pandemia, sia nell’exploit estivo, sia nell’ultimo quarto dell’anno, quando ci si aspettava una diminuzione dei consumi causata dall’aumento delle bollette e delle materie prime. L’aumento del costo della vita non è riuscita a impattare sul fuori casa, che anzi ha registrato scontrini medi più alti.

Il primo trimestre del 2023 è partito molto bene: TradeLab registra 660 milioni di visite e quasi 7 miliardi di euro a gennaio. Più che in passato, le persone scelgono il fuori casa per incontrare amici, partner, celebrare occasioni speciali, e ne fanno esperienze insostituibili che offrono momenti di micro-felicità. Questo atteggiamento spinge gli italiani a decidere di non azzerare e talvolta neanche diminuire il budget dedicato all’away from home.

A rimpolpare le casse di ristoranti, pizzerie, pub, bar non ci sono solo gli italiani. La presenza dei turisti stranieri è fondamentale e fa spostare di molto l’ago della bilancia. Secondo el stime TradeLab, il 2023 sarà un anno record per le presenze straniere nel nostro Paese, che aiuteranno a generare 10,5 miliardi di euro nelle casse del fuori casa italiano.

Lo scenario del 2023 resta cautamente positivo anche per Fipe-Confcommercio, che di recente ha divulgato il Rapporto Annuale Ristorazione (leggi il nostro articolo). Gli analisti di FIPE-Confcommercio, infatti, stimano una crescita del comparto compresa tra il 5 e il 10%, confermata anche dal sentiment degli addetti ai lavori: il 70% dei ristoranti pensa di mantenere gli obiettivi conseguiti nel 2022, con 1 ristoratore su 4 che ritiene addirittura di superarli.

Fonte: horecanews.it/nel-2023-il-fuori-casa-punta-a-sfiorare-quota-100-miliardi-le-previsioni-tradelab/